I due problemi decisivi in Italia

Due problematiche di fondo stanno distruggendo l’Italia: una Commissione Europea che non dipende dalla fiducia di un parlamento democraticamente eletto e che per di più dispone della leva monetaria non più appannaggio delle nazioni comunitarie. Siamo in una dittatura. Una situazione di pensiero unico rafforzata dall’oligopolio delle Big Tech di internet.
L’altro problema, che potrà essere ancora più difficile da sbloccare accettando la situazione sopra descritta, è in realtà una questione a monte e dunque di intreccio non semplice: la cultura razionalista svuota le persone di ricerche personali profonde e di autentico scambio, di autentica partecipazione, imponendo un falsamente neutro tecnicismo a tutto campo che di fatto fa emergere con forza il denaro e il potere come criteri reali di discernimento. La via di superamento va forse cercata nella formazione fin dalla scuola alla luce dell’identità spirituale, filosofica, liberamente cercata ed in momenti distinti del solo allora autentico scambio. L’identità tende a dare i riferimenti profondi, lo scambio dal vivo tra cercatori di fedi, filosofie, diverse stimola il superamento delle ideologizzazioni, delle astrazioni, favorendo per esempio per i cristiani anche l’interesse per la vita dal vivo in ambienti come la parrocchia, la partecipazione educativa delle famiglie, anche nella cultura…
Dove identità e scambio confliggono o si mescolano o si ignorano si perpetua lo svuotamento delle persone. Su tali scie si ritiene di fatto anche giustamente poco decisivo il cambiamento della scuola. Oggi la scuola cattolica è anch’essa una scuola intellettualista con una patina leggera di religiosità che può incidere molto poco. Nei casi citati si finisce per restare nello svuotamento che tende a formare consumatori isolati persi in una massa anonima. Prevalgono gli apparati, la gioventù rischia sempre più di rivelarsi una bomba a orologeria, si va come il Titanic verso l’iceberg senza che in varie situazioni si possa facilmente fare qualcosa, essendo non pochi imprigionati ciascuno nel proprio ruolo di sistema. In tale situazione finendo per fomentarsi una falsa realizzazione nel proprio ruolo che tende a spegnere i margini di consapevolezza e di libertà che qua e là possono restare.
O forse le strade della rinascita saranno altre. Per esempio magari germoglieranno semi spontanei di spiritualità-culture rinnovate e si diffonderanno dal basso, anche magari sotto la spinta di un bisogno sempre più impellente di vie di rinascita. Chissà. Preghiamo, camminiamo nella fede, affidiamoci a Maria, a Gesù…