Esseni, sadducei, farisei, di oggi

Nella Chiesa vi sono orientamenti spiritualisti: tutto preghiera, sagrestia, poca attenzione all’umanità di ciascuno, al suo cammino specifico, ai suoi specifici bisogni. Si punta su una Chiesa di duri e puri, con poca attenzione agli altri. Vi sono orientamenti razionalisti progressisti: ciò che conta è rispecchiare la politica progressista del tempo. Un mero fare. Oggi drammaticamente questo ideologismo mostra le sue conseguenze prevedibili e previste da vari filosofi e scrittori: la gente spogliata di tutto, manipolata da pochi potenti della finanza e di internet con un falsamente oggettivo tecnicismo a tutto campo. Vi sono orientamenti razionalisti conservatori: una dottrina astratta e immutabile in tutto, senza comprensione per l’autentica crescita delle persone. Si vorrebbe una società tutta cristiana, un imporsi su tutti con il potere politico.

Queste distorsioni comportano una tragica eterogenesi dei fini: lo spiritualismo e il razionalismo conservatore diventano codici del potere dell’ancien regime; il pragmatismo come accennato diventa codice di un falso progressismo che in nome di una omologante solidarietà spoglia la gente della propria libera ricerca identitaria, di un solo allora autentico scambio, spegnendo dunque la sua partecipazione, spogliando tutti di tutto.

Interessante osservare che queste tendenze esistevano pure al tempo di Gesù: gli esseni (spiritualismo), i sadducei (pragmatismo), i farisei (dottrinarismo). Come allora per esempio i sadducei si chiedevano se Gesù fosse un fariseo o un esseno. Non è anche tragicamente e attualissimamente comico? Un passaggio drammaticamente decisivo fu per i vari notabili chiarirsi che questo maestro era fuori dei loro schieramenti. E poi vi era la gente, le persone semplici, che gioivano della venuta di Gesù, del suo amore capace di comprendere il loro graduale cammino, i loro bisogni, accompagnandoli in una personalissima crescita verso la pienezza della vita, verso il compiersi in loro della Parola. Anche oggi la gente nella sua umanità tendenzialmente prende il buono dei vari orientamenti, una spiritualità (dallo spiritualismo), in cammino graduale, personalissimo (dal pragmatismo), grazie e verso i riferimenti autentici e imperituri della fede (dal dottrinarismo). Dunque la gente prende il buono e si lascia portare oltre da Gesù che con amore viene a sciogliere i nodi della sua vita e ad aprire strade a misura, di crescita serena, autentica, di vicinanza a tutta la loro umanità, ai suoi bisogni. Una strada di maturazione reale che rinnova e vivifica anche la società.

Certe oscillazioni, certe unilaterali estremizzazioni, vi sono sempre state. È lo Spirito autentico, è Gesù Dio e uomo, che orienta i semplici di cuore verso una spiritualità incarnata. L’uomo che si vuole salvare da solo si viviseziona in sé stesso, si ideologizza, finisce per privilegiare uno schema unilaterale invece di cercare ciò che aiuta davvero. È, come dicevo, una storia vecchia, conosciuta fin dagli esordi nella storia biblica. Si veda la Torre di Babele.