Doppiopettismo o poverta’ di spirito?

Doppiopettismo o poverta’ di spirito?

Nell’importante conferenza stampa di oggi (https://cercogesu.altervista.org/importante-intervento-di-francesco/) Francesco evidenzia tra l’altro un problema attualissimo.

“Venuto a Gerusalemme, cercava di unirsi con i discepoli, ma tutti avevano paura di lui, non credendo ancora che fosse un discepolo. Allora Barnaba lo prese con sé, lo presentò agli apostoli e raccontò loro come durante il viaggio aveva visto il Signore che gli aveva parlato, e come in Damasco aveva predicato con coraggio nel nome di Gesù. Così egli potè stare con loro e andava e veniva a Gerusalemme, parlando apertamente nel nome del Signore e parlava e discuteva con gli Ebrei di lingua greca; ma questi tentarono di ucciderlo. Venutolo però a sapere i fratelli, lo condussero a Cesarèa e lo fecero partire per Tarso.

Periodo di tranquillità
La Chiesa era dunque in pace per tutta la Giudea, la Galilea e la Samaria; essa cresceva e camminava nel timore del Signore, colma del conforto dello Spirito Santo” (At 9, 26-31).

Con certa mentalità ecclesiale di oggi Paolo avrebbe avuto le mani legate. Ma in realtà tanto più oggi lasciarsi condizionare dal chiacchiericcio mediatico significa mettere la Chiesa in balia altrui, in un tempo in cui il potere è in gran parte nei grandi media del pensiero unico.

Dunque Francesco stimola un passo in avanti nella Chiesa verso il superamento di un possibile doppiopettismo. Bisogna valutare in base a discernimenti profondi e non al timore delle apparenze e delle pressioni se lasciare un chierico nel suo incarico o meno.

La strada sembra quella di tornare a puntare tutto su Gesù, come negli Atti degli apostoli, e non sulle luminarie mondane. Bisogna tornare ad una testimonianza povera e martiriale che cerchi il dialogo con tutti ma non ad ogni costo. Bisogna trovare il giusto equilibrio tra l’essere nel mondo ma non essere del mondo. Una strada dunque che sviluppi nella Chiesa la capacità di non lasciarsi impressionare dal consenso o meno dei poteri terreni e anzi di conoscerne gli interessi.

È tutto un cercare sempre più il discernere concreto, divino e umano, del Gesù dei vangeli uscendo dai formalismi, dalle astrazioni, del razionalismo. Si veda: https://gpcentofanti.altervista.org/un-racconto-breve-habemus-papam/