Domande

Domande

I primi anni del pontificato di Francesco ero veramente contento. Finalmente un papa che confermava quello che con amore osservavo, spessissimo del tutto inascoltato, alle gerarchie precedenti. Non più astrattezze, schemi, non più spiritualità elitarie, discernimento personalizzato, di tutto l’uomo, non della sola anima, attenzione ai bisogni specifici, sinodalità, partecipazione, imparare da ognuno, imparare l’umanità, base di ogni comprensione, non meri concetti astratti. 

 

Avevo sì, subito percepito campanelli d’allarme: il principale le Scholas occurrentes, dell’incontro ma forse talora ben poco, nemmeno nei tempi e nei modi adeguati, dello sviluppo approfondito delle identità. Senza il quale non si sa cosa si incontra. E anche segnali piccoli ma significativi, come il cambiare il Padre nostro invece di chiedere a Dio di comprenderlo. Cosa mi pare non così complicata ad una lettura semplice e non del solo cervello, che isola e frammenta in concetti. Dopo averci insegnato a chiedere ogni bene Gesù ci rassicura sul fatto che appunto ci darà cose buone, che non ci fanno male, che capisce il buono delle nostre richieste. Poi anche ci insegna a chiedere cose buone secondo la sapienza di Dio, non secondo noi stessi. Basta leggere il Padre nostro di seguito, senza isolare le frasi. 

 

Dopo il razionalismo, lo spiritualismo, ecco germi di pragmatismo. Le tre frammentazioni, i tre riduttivismi, del razionalismo. Lo spirito, la ragione astratta, la vita pratica. Che si guardano con sospetto tra di loro, anche quando si giustappongono.

 

Poi forse pressato da certe ostilità il papa pare usare il potere come sempre nella Chiesa. Giornali uniformati al 100%. Impossibilità di fatto di parlare con qualche diversità. Incontro senza neanche citare per tempi migliori lo sviluppo delle identità. Dunque pensiero neutro, unico, filantropismo, europeismo, dei potenti. Non so bene in America Latina ma qui il papa ha sollevato un potere che ha sfasciato il tessuto spirituale e umano italiano, che se prima per certi aspetti era vicino al popolo ora è un’oligarchia che svuota, manipola, sfrutta, la gente. In piena sintonia coi poteri forti della finanza. E ciò è avvenuto sostenendo che loro però accettano gli immigrati. Senza capire che li avrebbero accettati comunque se volevano l’appoggio di tanti cristiani, perché stavano allo sbando più totale. Il sistema si è ringalluzzito grazie al papa e magari ad alcuni suoi a me pare intellettualoidi confratelli gesuiti della Civiltà Cattolica. La strutturazione intellettualoide che tende al modernismo non alla sempre nuova maturazione umana. 

 

All’inzio Bergoglio ha stimolato molte guide, chiuse nella loro convinzione di sapere come si fa, a scoprire un oltre. Ma ora questa nuova oscillazione si può forse rivelare il terzo dei riduttivismi del razionalismo.

 

Invece il cuore nella luce serena può crescere gradualmente, in un percorso personalissimo, ben al di là degli schemi, verso e grazie ai riferimenti sostanzialmente immutabili della fede, imparando dalla Chiesa e da ogni uomo. Ogni cosa può trovare anche grazie all’oscillazione di Francesco un autentico oltre, il traboccamento al quale anche lui, stimolato a sua volta dagli eventi, prende a fare riferimento: il cuore semplice nella luce serena. Su questa via si vede ogni cosa in modo sempre nuovo. Il cuore divino e umano di Gesù non era certo senza Spirito, senza vissuta riflessione, senza vita concreta. Ma non schematizzava, non vivisezionava, non svuotava. Non spirito di qua, conoscenza di là, vita pratica da un’altra parte ancora. Aspetti magari variamente giustapposti. Discernimento dal vivo, a tutto campo, del cuore nella luce serena. 

Almeno nei tempi e nei modi adeguati ognuno, fin dalla scuola, possa crescere alla luce di ciò in cui crede, anche con momenti congrui di incontro con gli altri, delle altre religioni e filosofie. 

 

Un cuore semplice, in Dio e con gli altri. La gente prima percepiva in qualche misura astrattezze, poi spiritualità un poco distanti, ora un certo spegnimento, appiattimento. Impressionante osservare che Maria ha detto con poche densissime parole: il mio cuore immacolato trionferà.