Domande sull’intervista di Benedetto XVI

Domande sull’intervista di Benedetto XVI

Ratzinger aveva forse una minore consapevolezza dell’accompagnare a misura, ben al di là degli schemi, di Gesù.

Gesu all’adultera che volevano lapidare non comunica che la perdona e di non peccare più per rispettare meccanicamente la legge ma le fa un dono di grazia al momento opportuno. Non è una risposta astratta, uguale per tutti.

Alla samaritana dai cinque mariti non dice la stessa cosa ma le chiede un sorso di acqua. Ossia approccia quella donna nel bello che aveva maturato, accogliere anche il nemico, ed in un cammino personalissimo l’accompagna verso la maturità affettiva.

Gesu sembra donare l’eucaristia a Giuda e la porge ai discepoli di Emmaus che solo allora aprono gli occhi…

Non per nulla Ratzinger pensava ad un resto di fedeli in un mondo miscredente piuttosto che come Gesù alla messe che invece è molta e va guardata con comprensione, anche se è bene riconoscere la differenza tra lo sguardo di fede e quelli meramente terreni. Francesco invece vuole l’incontro ma per certi aspetti teme o considera meno lo sviluppo, nei tempi e nei modi adeguati, delle identità, senza il quale l’incontro è mera omologazione…

Ratzinger fuggiva in varia misura il razionalismo nello spiritualismo, Francesco lo fugge nel pragmatismo. Ma entrambi fino ad oggi avevano come riferimento la cultura razionalista. Ragione astratta, anima, resto pratico-emozionale della persona umana: razionalismo, spiritualismo, pragmatismo. L’intervista concessa da Ratzinger alla Herder Korrespondenz registra molte possibili novità: più attenzione all’umano senza perdere anzi proprio in una più autentica spiritualità, non parlare di ragione allargata ma di cuore e Spirito…

Il traboccamento di Benedetto XVI