Domande alla Chiesa in sinodo

Domande alla Chiesa in sinodo

Negli ultimi anni nella Chiesa certe gerarchie hanno ricevuto stimoli ad uscire da una mentalità troppo staticamente strutturata mentre Gesù ha insegnato che lo Spirito ci condurrà alla verità tutta intera, riportandoci sempre più profondamente alle sue parole, alla sua vita terrena in mezzo agli altri, nella Palestina e dintorni di quell’epoca.

 

Non astrazioni, risposte meccaniche, casistiche, ma cercare la sintonia con la vita reale, le persone specifiche, i loro bisogni. Accompagnare l’autentica, graduale, personalissima, crescita di ciascuno. Imparando da ogni persona, persino dalle sue difficoltà, perplessità. Spesso segnali di un’umanità non compresa da certe impalcature religiose. Lasciare libera la persona di maturare in ciò in cui crede così aprendola ad un dialogo più personale con gli altri. Solo Dio ama in modo totalmente pieno e liberante, noi possiamo, anche in uno scambio reciproco, aiutare ciascuno a riconoscere la Luce che si dona in modo specifico a lui.

 

Ma come rilevo sopra che incontro si può dare se prima di tutto in momenti distinti ed adeguatamente complementari non si sviluppa la ricerca identitaria? Non si finisce nello svuotamento dell’omologazione? Le rigidità identitarie non si superano annullandole ma dando spazio anche a giusti momenti di scambio.   

 

Forse si potrà osservare che nella realtà non è facile per tanti motivi allestire una simile scuola. Ma si può cercare, risponderei, ogni equilibrata tappa, via, per orientarsi in quella direzione. Per gettare potenti semi…

 

Altrimenti parliamo di solidarietà, di vicinanza, ma svuotando le persone invece di favorire la loro autentica crescita le mettiamo inermi nelle mani del potere. Non dovrebbe suscitare interrogativi una pastorale osannata dai dominatori di questo mondo? Oggi il potere sta nella formazione e nell’informazione. Non bisogna restituirlo al popolo, a ciascuna persona? 

 

O forse ancora si potrebbe rilevare che nella società dominata da finanza e big tech formazione e informazione sono sotto il loro totale dominio. Persino gli stati sono in mano a loro. Perseguire per esempio nella scuola la linea che prospetto otterrebbe solo di scatenare una persecuzione a tutto campo, con i media che dirigono dove vogliono le menti di tanti, usando ogni artificio. E tutto ciò senza poter ottenere nulla nella direzione citata. Fosse poi per assurdo che invece si aprissero strade in quel senso i dominatori troverebbero il modo di snaturarle e volgerle a loro vantaggio. 

 

Ma non si possono cercare percorsi prudenti per evidenziare che la società non si costruisce con la tecnica ma con la libera maturazione e partecipazione delle persone? Ossia rilevare che Gesù non ha parlato di fede e di una riduttiva e astratta ragione, che finisce per rinchiudere in sé stessa proprio anche la fede. Omologando, svuotando, conducendo verso il crollo di ogni cosa. Gesù ci ha trasmesso che la persona tutta intera esiste e cresce nello Spirito che entra in lei delicatamente, a misura, come una colomba. Se si cerca di accoglierlo. E in questo cammino, anche accogliendo nei tempi e nei modi adeguati ogni cosa come, a modo suo, dono di grazia, vede tutto in modo sempre nuovo. 

 

Si potrebbero aprire in mille modi strade nuove. Pensiamo a genitori che dialogano con i figli sui loro studi scolastici in questa nuova ottica. La libera crescita identitaria e in tempi distinti e complementari l’autentico scambio favoriscono la ricerca di una maturazione umana integrale, reale, personalizzata, non astratta. E dunque sempre nuove consapevolezze a tutto campo.

 

Non propongo dunque di cercare il conflitto ma di tentare ogni adeguata via per favorire l’autentica maturazione di ciascuno. Questa scuola della ragione astratta porta tutto verso una uniformità ad uso di chi ha le redini della società. Ma in fin dei conti si tratta di una dinamica così meccanica che soggioga tutti, nessuno escluso.

 

Oggi la vera maturazione e la vera partecipazione delle persone sono un sogno. Impera una cultura grigia, teleguidata dai citati schematismi. Resta una pelosa carità verso poveri che non si vuole davvero emancipare. Anzi è sotto gli occhi di tutti che sempre più gente è spogliata dei propri valori, dei propri risparmi, del proprio lavoro, della vita comunitaria e sociale. 

 

Tornare sempre nuovamente a Gesù, ai vangeli, tendenzialmente orienta a costruire in dialogo con il mondo senza lasciarsi fagocitare dalla sua cultura e dalle conseguenze di essa. Anzi in maniera il più possibile pacifica divenendone sempre più consapevoli. 

 

Per uscire da tante astrazioni, rigidità, di certe gerarchie la via non è rifugiarsi nella vita pratica. Non bisogna fuggire la ragione astratta perché così al tempo stesso la si convalida come unica cultura possibile. Si finisce per assecondare gli svuotamenti e le omologazioni della pseudo tecnica, il potere in definitiva del robot sull’uomo. Bisogna andare oltre e Gesù come osservato sopra ci indica la strada.

 

Ricerca pacifica di vie di crescita autentiche ma proprio centrandosi in definitiva sempre più sul Gesù dei vangeli lasciarsi sempre meno condizionare dal potere dei media, dalle accuse mirate. Mai che un perno del potere venga colto in fallo. Che siano tutti santi? Chi è che sta distruggendo sistematicamente la società? Importante comunque il passaggio verso una Chiesa non trionfalista, di persone perfette, ma di esseri umani in cammino dietro a Gesù, coi loro limiti. Certo i reati vanno perseguiti. Un percorso di rinascita umana e sociale non rigido, meccanico, conflittuale ma anche conscio che l’eventuale martirio, non cercato, è seme di nuova vita.

 

Gnosticismo, pelagianesimo: critiche teoriche o vita vissuta? Tra le guide del cattolicesimo emergono via via più chiaramente i due pericoli sopra citati. Ma talora paiono ugualmente in varia misura comprensioni teoriche o pratiche, meno vissute col cuore. Potremmo sintetizzare: guide che parlano con i giornalisti e non con i preti, i fedeli, la gente; oppure che parlano con i giornalisti di parlare con la gente, di farla intervenire… Solo Gesù ci porta con l’aiuto di ciascuno verso una vita sempre rinnovata.