Diffondere la consapevolezza della rivoluzione decisiva

Nell’epoca delle menti teleguidate si vanno formando due classi sociali, i manipolatori e i manipolati spogliati di tutto. Formazione e informazione determinano chi ha il potere e chi subisce. Una strada decisiva è battersi perché torni agli unici legittimi detentori, il popolo, ogni persona, la scelta, fin dalla scuola, della formazione alla luce della identità liberamente cercata e nello scambio con gli altri. Si potrebbero cercare le piste di una più autentica maturazione, di un sereno cercare sé stessi, superando il tecnicismo che sta svuotando la società e riducendo tutto a mero potere, denaro, fasulla, di sistema, notorietà mediatica. Non dovrebbe essere invece quella qui proposta una tendenza di un’autentica democrazia?

Bisogna riflettere su tutti gli adeguati percorsi in tale direzione. La scuola col suo falsamente neutro, riduttivo e distorcente, razionalismo sta svuotando generazioni di giovani. La situazione si fa sempre più drammatica. È decisivo che i genitori orientino i figli verso uno sguardo animato da una ricerca alla vissuta luce dell’identità liberamente cercata e nello scambio con gli altri, anche di altre religioni e culture.

Seguire dunque più da vicino gli studi dei propri figli, dialogare con loro. Ciò può risultare un valido stimolo per i genitori stessi, nell’epoca del pensiero umiformato, ad attingere a fonti diverse. Si può trattare di un punto d’esordio di un rinnovamento profondo. Le parrocchie, ma anche le comunità di altre credenze e filosofie, potrebbero alimentare una formazione in tal senso e una condivisione intercomunitaria.

È fondamentale che si cerchino dal basso strade concrete di rinascita e un tale fermento potrebbe facilitare un’uscita dalle astrazioni di un’educazione a tavolino verso un autentico benessere umano. Ma di qui potrebbero fiorire mille iniziative. Incontri, riviste, attività di vario genere… Si può accendere una scintilla di vita in una società che si spegne e muore nel tecnicismo a tutto campo.

Bisogna vagliare ogni possibile adeguato cammino per animare la vita spirituale, umana, culturale. Per esempio si possono creare luoghi di raduno per i giovani cristiani e per i fedeli di ogni età e così per le persone di ciascuna religione, filosofia. E anche incontri tra tutti. Senza però ridurre solo a identità o solo a incontro perché ciò rischia più facilmente di svuotare le persone e di renderle manipolabili. Raduni che si possono alimentare tentando di cogliere gli interessi, i bisogni, che li favoriscono di situazione in situazione, permettendo una crescita quanto meglio libera e integrale. È necessario porre grande attenzione a valutare le piste che evitino certe tentazioni di manipolare, di forzare, le coscienze, soffocando il pluralismo, la libera partecipazione, l’autentica, non formalistica, ricerca del vero. Ma anche non abboccando a provocazioni varie. Viviamo in un’epoca dove la dittatura del pensiero unico diviene sempre più onnipervasiva, capace di ogni artificio per teleguidare: non è singolare che governino sempre più capillarmente esponenti dei dominatori del momento, finanza e internet, che si arricchiscono spogliando la gente di tutto? Il già forte isolamento sociale delle persone si accentua con la pandemia. Il fermento di vivi incontri e di autentiche ricerche va perseguito con ogni determinazione.

I potenti dominano con una forza che non è loro, le menti, la vita, altrui. Una via di tendenziale rinascita è divenirne consapevoli.