Con forti grida e lacrime

Con forti grida e lacrime

Gesù parla delle tane nelle quali una persona può rifugiarsi mentre il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo. Mio cibo è fare la volontà del Padre, afferma. “Nei giorni della sua vita terrena egli offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà” (Eb 5, 7). Percepite oltre, il regno dei cieli è vicino.

In Cristo troviamo un desiderio, una invocazione, sempre più intensi di venire continuamente portato oltre, verso il seno del Padre con l’aiuto di tutti e di tutto. Ecco una strada che può aiutare ad evitare attaccamenti, ripiegamenti, strutturazioni statiche, di vario genere. Sete di luce, di ogni grazia divina e umana. Chi ha sete venga a me e beva chi crede in me, fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno. Una serena, non efficientista, vigilanza sul sempre nuovo venire di Gesù, Dio e uomo.

Ognuno ha il proprio personalissimo, graduale, cammino. La sequela dunque porta tendenzialmente in tale direzione coi tempi e i modi adeguati a ciascuno.