Alcune domande sulla sinodalita’

Alcune domande sulla sinodalita’

Per lo sviluppo di un’autentica sinodalità è necessaria una libera partecipazione dei fedeli sui media cattolici? I media sono pluralisti? Cosa comporta se i grandi media non cattolici sono in mano al sistema del pensiero unico? E se la scuola è quella del pensiero unico ciò può limitare un’autentica sinodalità? Qualora non si riscontrassero condizioni pluraliste tra l’altro in tali campi la sinodalità può rischiare di divenire un ulteriore mezzo di controllo, ossia venire usata per ottenere il contrario delle finalità proclamate? Una vera sinodalità permette di sviluppare, e anche sui media, un autentico dialogo, lasciando poi alle comunità di decidere? O si traggono conclusioni variamente uniformate anche dove potrebbe esistere un sano pluralismo? Quest’ultimo sarebbe un risultato positivo? Si è sulla via di distinguere le sostanzialmente immutabili verità della fede da tutto ciò che può essere in varia misura opinato? Cosa smuove positivamente le acque? Un libero dialogo, cercando le vie di un sincero ascolto nei criteri della fede o un dirigere dall’alto, con i media e le gerarchie, sia il sinodo che le sue decisioni? Cresciamo tutti insieme, condividendo prima di tutto dal vivo. Ordinariamente cercare di celebrare e di vivere con la gente e non solo in un ufficio. Vale per tutti, in modo sensato anche per i teologi. Vi sono cambiamenti profondi verso cui orientarsi e che aiutano ad uscire da un intellettualismo che sta svuotando la società, portandola al crollo. Questo comporta molte cose. Per esempio preferisco dialogare e riflettere insieme, tanto più che non di rado si propone il contrario, sull’argomento seguente: non sarebbe meglio che il vescovo fosse a capo di diocesi molto piccole, facesse più il parroco che il vescovo dal suo palazzo? Potendo condividere e comprendere tante cose impossibili o molto difficili a cogliersi a tavolino? Chi è chiamato al sinodo? Si crede al contributo che ognuno può dare? Si crede che vi sono persone preparate e originali anche se non rivestono ruoli istituzionali o non sono famose? Insomma, anche a tale proposito, si cerca il vero o si è teleguidati da logiche formali spesso per di più gestite dall’alto? Quanti possibili decisivi passaggi per una sinodalità non di sola teoria, non meramente intellettualistica! E che stimoli ne verrebbero in questa società della ragione astratta, del pensiero unico!