Mese: Agosto 2018
La scuola può risultare in varia misura una cartina di tornasole della situazione profonda e concreta del paese. Un
continuo rimestare soluzioni sempre tecnicistiche, perlomeno riduttive, senza apparentemente considerare lo svuotamento sistematico al quale vengono sottoposti i giovani ad opera di una formazione pseudoneutralista che non consente loro di scegliere di venire formati alla luce della loro personale ricerca (per esempio in una fede religiosa) e nello scambio con le altre identità. E anzi non di rado scaricando su insegnanti, famiglie, genitori, le colpe di questo sbraco, specie negli accadimenti negativi più eclatanti.
L’intellettualismo può comportare il pensare di comprendere anche il nuovo con logiche a tavolino. Ma in realtà è, nella grazia, una maturazione integrale sempre più profonda ed equilibrata quella che rinnova lo sguardo a tutto campo. Può così sfuggire l’intuizione della necessità di cercare di cogliere (nello Spirito) il possibile, incisivo, nuovo e di andarlo ad approfondire dal vivo, per esempio nella condivisione. Qui tocchiamo dunque un ostacolo determinante, per certa cultura attuale, alla possibilità di avvedersi di profondi fermenti innovativi.