Nuove vie di liberazione sociale

Nuove vie di liberazione sociale

In diversi interventi precedenti ho rilevato i rischi, già variamente concretizzati, di un sempre più totale tracollo umano in ogni aspetto, anche sociale ed economico, dovuti al crescente potere nel mondo di un pensiero unico teleguidato da pochi. L’uniformismo che impera nella scuola, nei media, svuota, isola, le persone, i giovani. Li espone inermi alla schiavizzazione del precariato, delle leggi e delle economie pro finanza. 

 

Nell’epoca del potere della comunicazione globale è necessario sviluppare la consapevolezza della decisività vitale, a tutto campo, della ricerca della condivisione, delle reti, dal basso.

 

Su queste scie una delle varie possibili piste da intraprendere è quella di sviluppare sul territorio un volontariato di ripetizioni scolastiche alla luce della fede, della filosofia, liberamente cercata dal giovane e nello scambio con le altre. Anche nel sensato reciproco aiuto perché ognuno possa venire aiutato da educatori sereni che vivono in quello stesso credo nel quale lo studente vuole liberamente maturare. Certo disponibili ad aiutare nelle ripetizioni chiunque nel modo da costui desiderato. Solo evitando i settarismi chiusi all’incontro con gli altri.

 

Un’altra pista è quella del volontariato informativo sul territorio. Sempre col criterio dell’identità e dello scambio. Testate, siti web e via dicendo ispirati da un credo e aperti allo scambio con gli altri. Anche in un reciproco aiuto e stimolo. 

 

Imparando dunque anche a porre attenzione ai pericoli, prima di tutto ai giochetti del potere, senza chiudersi in settarie autoreferenzialità. Sempre più consapevoli che il sistema può cercare lo spegnimento di un’autentica, libera, maturazione anche servendosi delle chiusure identitarie, ideologiche. Divide et impera è un detto conosciuto da secoli. Uguale in tanti effetti all’omologazione forzata, di antica memoria anch’essa.