Domande, solo domande, sui sacramenti

Domande, solo domande, sui sacramenti

Cristo ha portato a pienezza di sacramento alcuni riti del popolo ebraico. Per esempio così avviene nel battesimo a lui somministrato da Giovanni. Le nozze di Cana sono anche il segno del poter divenire sacramento cristiano del matrimonio ebraico. Mi chiedo se l’unzione di Betania, nel capitolo 12 di Giovanni, non manifesti il sacramento degli infermi. E per esempio battesimo di Giovanni e unzione della sorella di Marta contribuiscono a mostrare l’aspetto del sacerdozio universale di ogni cristiano. E dunque il potere del laico, a certe condizioni, di somministrare il battesimo o di dare, non di consacrare, l’eucaristia e magari per esempio anche l’unzione degli infermi. Con il dono della persona specifica, come a Betania la tenerezza di Maria.

 

Cristo stesso, come uomo, aveva bisogno della grazia dei sacramenti. Si può notare nel loro sorgere un aspetto che può apparire germinalmente ecclesiale. E un aspetto cosmico: l’avvenire in un luogo aperto, dove viene udita la voce del Padre dal cielo. Gesù è la Parola, il sacramento, del Padre. Questo accade nel battesimo e nella trasfigurazione, la cresima di Gesù. 

 

Circa l’eucaristia forse si possono rintracciare due momenti della sua istituzione. L’aspetto cosmico lo vediamo nel capitolo 12 di Giovanni dove si ode la voce del Padre che attesta la glorificazione del Figlio proprio nel suo essere un chicco di grano che, caduto in terra, muore: l’incarnazione e la donazione di Gesù. L’aspetto cosmico potrebbe indicare anche qualcosa che va al di là delle modalità specifiche nelle quali il sacramento nasce in quella determinata situazione. Per esempio magari in certi luoghi dell’Asia usare come materia dell’eucaristia il riso.

 

Gesù come uomo ha avuto concreto bisogno anche dell’eucaristia, di cui si è cibato lui stesso e con grande desiderio. E forse ha avuto bisogno di venire istituito anche col sacramento sacerdote. Osserviamo che tra gli apostoli almeno alcuni erano sposati. Forse da prima e non dopo l’istituzione dell’eucaristia. Mi pare che margini e sfumature si manifestino naturalmente.

 

L’aspetto cosmico dell’eucaristia sta forse ad indicare tra l’altro la pienezza in essa del dono del sacerdozio universale, la pienezza di ogni sacramento. Forse per questo si manifesta in un primo, temporalmente diverso, momento.