Domande a Castillo

Domande a Castillo

Vi è una risposta molto semplice ed evidente all’articolo di José Maria Castillo (https://ilsismografo.blogspot.com/2020/02/vaticano-per-la-chiesa-la-cosa-piu.html ): magari vi fosse sempre vera sinodalita’.

 

Ognuno può pensare di sapere come si fa, non vi è bisogno di crescere insieme agli altri. Si può imporre dall’alto la propria agenda con un uniformismo che toglie sincerità e vita. Dunque non vi sono solo gli oppositori sostenuti da potenti gruppi di potere ma proprio la gente, compreso il basso clero, che talora non può partecipare. Per cui vediamo il bianco o nero, le vuote disquisizioni, le false, cavillose, differenziazioni, dei poteri e non le mille sostanziali piegature della libertà e della partecipazione.

 

Ci si fa voce di chi non ha voce invece di favorire, almeno nei tempi e nei modi adeguati, fin dalla scuola la libera scelta della formazione nella identità ricercata e nello scambio con le altre. Stimolando e accogliendo la voce diretta delle persone. Anzi verso ciò si prova un vario fastidio dicendo che la gente deve essere preparata. Dunque basta non prepararla. E poi i tecnicismi specialistici sono un’altra forma di svuotamento rispetto ad una libera, vissuta, a tutto campo, visione profonda, spirituale, valoriale.

 

Così si può far dire alla gente quello che si vuole, guarda caso in perfetta sintonia col potere di turno. Venendo poi smentiti ad ogni verifica concreta. O in altri casi giungendo al paradosso di persone, di giovani, che manifestano alla fine contro sé stessi. Superando le manipolazioni dell’epoca dei balilla. Oppure, all’opposto, facendo bassamente leva sull’esasperazione di tanti.

 

Per cui chiederei a Castillo: non le sa queste cose?