Chi sono

Sono d Giampaolo Centofanti, Napoli 11 febbraio 1957, maturità classica, laurea in scienze politiche. Ordinato per la diocesi di Roma nel 1996. Cappellano al Santuario della Madonna del Divino Amore a Roma. Ho pubblicato su vari periodici tra cui Idea, Vatican Insider, Studium, Il sismografo, La Croce. Avvenire ha pubblicato molte mie lettere. Sono intervenuto su altri media. Il mio commento al vangelo del giorno è pubblicato su vari siti e blog. Pubblico video sul mio canale You Tube. In questo blog si trova gran parte dei miei interventi.
Ho studiato tutta la vita, tutte le materie ma quando in seminario mi hanno chiesto se volevo diventare professore all’università pontificia (ero avviato alla ricerca storica, tesi su Dossetti pubblicata su Studium) ho risposto che avvertivo la chiamata ad essere prete in mezzo alla gente, anche perché sarei cresciuto in mezzo alla gente. Certo continuando a studiare. Per me studiare è un riposo, non mi costa alcuna fatica. Ma studio per comprendere vissutamente la vita, tutta intera nella Luce e non per meramente teorizzare.

Una Chiesa famiglia

Ho scoperto sul campo che quando marito e moglie, al di là di normali nervosismi, contrasti, alla fine cercano di accettarsi andando oltre le divergenze, i figli possono tendere a cogliere il buono di entrambi. Se le divergenze diventano disprezzo i figli vengono orientati a seguire pregi e difetti di un solo genitore. Nel primo caso li vedono, al di là dei limiti, come una sola carne. E i genitori cristiani possono nel tempo scoprire l’efficacia del dono della fiducia nel disegno (autentico) di Dio.

 

Anche nella Chiesa possiamo riscontrare orientamenti differenti, che qui estremizzo per farli comprendere: intellettualismo e conseguenti astrazioni, ricerca della societas christiana; spiritualismo, ricerca di un resto di puri e duri; fuggendo da tali problematiche pragmatismo, per esempio giusto incontro, ma senza grande attenzione  allo sviluppo, nei modi e nei tempi adeguati, anche delle identità. Allora rischio omologazione, che fa comodo a chi vuole svuotare la gente. Allo stesso modo dell’identitarismo, dello spiritualismo, chiusi in sé.

Sono i tre riduttivismi del razionalismo: se ci si basa su una ragione astratta resta poi un’anima disincarnata e un residuo emozionale, pratico, della vita quotidiana.

Orientamenti forse sperimentabili come provvidenziali, perché si interpellano l’un l’altro.

 

Se si cerca di accettarsi, di dialogare, di dare un prudente spazio al pluralismo anche nella cultura, i fedeli si possono più facilmente sentire da tutto ciò portati a cercare una spiritualità (dallo spiritualismo) semplice in cammino sereno, personalissimo, ben al di là degli schemi (dal pragmatismo), verso e grazie ai riferimenti della fede (dall’intellettualismo, identitarismo astratto). Crescendo nella Chiesa e imparando da ogni uomo. Entrando in contatto col proprio cuore semplice nella luce serena. E così sulla propria via ogni uomo.

 

Può nascere gradualmente nella storia una speranza nuova che rinnova il mondo a tutto campo. La libera, semplice, crescita di ciascuno, nella Luce che lo illumina, anche nello scambio con gli altri. Nei modi e nei tempi adeguati fin dalla scuola. Il cammino pure verso una più viva, autentica, democrazia.

 

Si legga questo testo: http://gpcentofanti.altervista.org/frutti-ricerca-del-discernimento/